Campus informatico di San Faustino è un’occasione per la creazione, in un’area industriale in trasformazione, di una nuova centralità in cui convergano varie istanze di contemporaneità _ di informazioni di ricerca e comunicazione sia  tecnico - scientifica che culturale - umanistica, un Campus elettronico Milanese  che è contemporaneamente  il Foro scientifico  e  Agorà urbano. L’obiettivo è di sviluppare un nuovo modello insediativo che stabilisca un legame con la città storica e, contemporaneamente, trascende la cesura territoriale costituita dalla ferrovia creando un nuovo luogo urbano dove la città assimila gli spazi e le attività universitarie, sede di un campus universitario che secondo la tradizione europea sia integrato e compartecipe alla forma urbis. Assimilando la molteplicità dei caratteri formali e funzionali nell’insieme eventi/contenuti universitari previsti per creare un complesso architettonico articolato confermando, anche nelle aree di trasformazione, la valenza paradigmatica dell’isolato urbano, come strumento di formazione della città e dei suoi tracciati regolatori. Il ruolo generatore del progetto è conferito al vuoto urbano, ad un Agorà posizionato alla quota superiore del suolo sopraelevato, più alto rispetto alla ferrovia, quindi aperto verso la città, nella ricerca di una continuità di relazioni a distanza verso la città universitaria e di un radicamento selettivo rispetto al contesto urbano immediato stabilendo una nuova gerarchia dei suoli pubblici attorno e attraverso il limite urbano. Il nuovo suolo artificiale, sopraelevato su pilotis, funge da dispositivo di infrastrutturazione dell’area, per regolare di tutti gli elementi e i processi che compongono il campus. L’architettura di questo edificio, autonoma, esclusiva, incontaminata, plastica e pura è dichiaratamente estranea ad ogni possibilità di mimesi contestuale, ma il codice generativo del modello insediativo e implosivo di continuità appartenenti ai processi di costruzione storica di forme urbane per passaggi successivi mantenendo la stabilità e logica paradigmatica dell’impianto originario.Progetto in collaborazione con  Società Ingegneria General Planning