Il gioco di specchiarsi asimmetrico attorno il campo del grande specchio su quale convergono tutte le prospettive di questo spazio di altezza notevole. Le due lampade oggetti scultorei filiformi assumono come base un sistema di misure verticali e antropomorfe che si proiettano dal piano di contatto mani/acqua verso l'alto.

 

Lei _ a destra dello specchio _ profilo più complesso, una forma tendente a librarsi in alto partendo dalla base che rispetto all'astrattezza del fragile fusto dichiara, per contrappunto, una solidità e forza plastica.

 

Lui _ a sinistra dello specchio _ potente ma amabile poiché quasi allunga la mano per fare una stretta affidabile quando lo chiedi di muoversi per darti la luce.

 

_ Acqua sulle mani  _  Acqua che sfiora il viso 

 

Guardandosi dentro lo specchio che allo spettatore presenta una virtualità improbabilmente avvolgente della stanza bagno implosa e vertente attorno lo sguardo. Sono le tre situazioni _ i tre riti intimi ai quali corrispondono le varie condizioni di luce prodotte dall'orientarsi _ ruotare delle lampade attorno l'asse verticale. Una danza effimera e quotidiana, un contatto fisico e gentile tra mano e oggetto, il saluto dolce e senza sforzo poiché le lampade per muoversi hanno bisogno di una forza poco superiore dell'energia di uno sguardo. Luce puntiforme in fondo lampada piove sulle mani assieme all'acqua e rimane vibrante appoggiata sui palmi che accolgono il lago fresco prima di farlo incontrare il viso. Le tracce luminose verticali proiettate a raso specchio in un cerchio composto dalle due metà che s'incontrano e introducono il giorno trovando nei visi illuminati la curiosa sensazione di essere in un camerino di prova del teatro della …….propria vita.