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identità e differenze_ ’96

Nella mostra Identità e differenze 1996, all’interno del padiglione yugoslavo, sono stati presentati questi “prototipi architettonici ” degli edifici polarizzanti di una città ideale. Costituivano la formalizzazione di un programma, di un Manifesto d’Architettura, concentrando l’attenzione sugli aspetti paradigmatici, morfologici dell’edificio in quanto astratto da un contesto concreto e appartenente all’ambito di una pura sperimentazione plastico _ linguistica. L’identità va fatta quasi coincidere, in questo caso, con la natura  formale dei morfotipi proposti, mentre il quadro delle differenze emerge principalmente sullo sfondo interattivo della contestualizzazione urbana, anch’essa appartenente all’ambito della architettura “disegnata”. Il nucleo generativo del concetto percorso sta nella “volontà di forma” e nel “pregiudizio morfologico” che unirebbe le due scale di progettazione, quella di città e quella d’architettura in una prospettiva fortemente consecutiva e unitaria.